- Mantenere i saldi invariati, a qualunque costo. (lo impone la BCE, lo vuole il Colle)
- Preservare l’elettorato di centro-destra dalla scure dei tagli. In tale ottica si innesta la (suppongo momentanea) soppressione del contributo di solidarietà (che rimarrà solo per gli statali) e che come già precisato lascia uno scoperto di 3,8 miliardi.
La manovra post-Arcore non funzionerà. Bankitalia, Corte dei Conti, Istat hanno evidenziato la sua natura depressiva e hanno espresso dubbi sulla sua sostenibilità a fronte di una crescita del Pil che sarà minore delle attese (utopistiche) del governo. Affermazioni già scritte. Di nuovo, appare clamorosa la motivazione che sta spingendo oggi, il Governo a rivedere l’accordo di Arcore sulle pensioni di anzianità, cioè i dubbi sulla sua Costituzionalità. I nostri governa(n)ti fanno e disfano senza un minimo criterio razionale, mentre montano di giorno in giorno (meglio di ora in ora) le preoccupazioni sul possibile pareggio. Bersani ripete a menadito quanto espresso da Bankitalia: questa manovra, eccessivamente aleatoria pone seri dubbi sul raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. Se queste nefaste considerazioni, con il senno di poi, si riveleranno esatte una terza manovra sarà inevitabile. Una terza manovra che andrebbe ad affossare definitivamente il sistema Italia, anche per via di un probabile aumento dello Spread BTP-Bund tenuto attualmente artificialmente basso dalla BCE che tra l’altro sta gradualmente diminuendo il peso dei suoi interventi (conseguenzialmente lo spread sta tornando a lievitare). 3 manovre in 3 mesi. Un anno fa toccò alla Grecia, il destino sembra tracciato.
Italia. Magna Graecia (2)