“Peggiora l’andamento dei prestiti delle banche alle imprese, a giugno (il dato è) ancora negativo, per il secondo mese consecutivo. Il mese scorso i finanziamenti alle società non finanziarie sono diminuiti dell’1,5% (tendenziale dodici mesi), con un peggioramento rispetto al -0,4% segnato a maggio”. (Il Sole 24 ore – 9 agosto 2012)
Quando causa ed effetto si miscelano le conseguenze sono deflagranti. La vexata quaestio è sempre la medesima (diffusamente qui) e la soluzione non appare prossima. A monte il costo del denaro non è particolarmente elevato, grazie ai tagli sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale fortemente voluti da Mario Draghi ma, a causa di varie disfunzioni nella trasmissione delle politiche monetarie, a valle il discorso muta considerevolmente: il premio al rischio lievita decisamente. Cogliamo tuttavia anche qualche segnale di cauto ottimismo nella flessione del rendimento dei nuovi mutui concessi per l’acquisto della casa (a giugno al 4,18% dal 4,33% di maggio) e nella flessione dei tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo scesi rispetto a maggio dello 0,17%. Primi segnali di una lenta, lentissima ripresa?