Da ultimo anche l’opinione pubblica pare essersi destata dando giusta evidenza a quello che sembra essere uno dei maggiori dilemmi del nostro paese: il (non)valore degli stipendi dei dipendenti. I dati Eurostat pertinenti ai redditi medi lordi rilevati nel 2009 appaiono lampanti:
PAESE e RETRIBUZIONE LORDA ANNUA:
Lussemburgo 48.914,
Paesi Bassi 44.412,
Germania 41.100,
Belgio 40.698,
Irlanda 39.858,
Finlandia 39.197,
Francia 33.574,
Austria 33.384,
Spagna 26.316,
Grecia 29.160,
Cipro 24.775,
ITALIA 23.406,
Portogallo 17.129,
Slovenia 16.282,
Malta 16.158,
Slovacchia 10.387.
A corredo di questa sconfortante statistica è doveroso rammentare che rispetto ai dati del 2005 l’aumento della retribuzione lorda annua nel Belpaese si è attestato solo attorno 3,3%, a dispetto del +29,4% spagnolo, del +22% portoghese ma soprattutto del +6,2% tedesco e del +10% francese. Un incremento talmente flebile, da far sembrare un (più o meno) ordinario tasso d’inflazione un opprimente patibolo. Ancora una volta, in Italia, è la crescita la grande assente.