Archivi tag: Credit Crunch

Banche non banche

E’ risaputo che al fine di stimolare la crescita sono necessari finanziamenti. Usualmente, data la loro  funzione creditizia, il credito viene concesso dalle banche:

le banche agiscono da intermediarie tra coloro che offrono capitali e coloro che li richiedono. Questa loro attività di intermediazione ha anche un importante contenuto economico-sociale in quanto le banche stimolano la formazione del risparmio e lo indirizzano verso le attività produttive favorendo lo sviluppo dell’intero sistema economico

Visto l’attuale credit crunch  è lecito chiedersi quando le banche hanno smesso di fare le banche!

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Il bivio Europeo.

Con il giungere dell’alta temperatura, anche il mercato azionario inizia a riscaldarsi. Dato il rosso preminente, se non fosse un’ entità astratta, diremmo quasi che il FTSE MIB ha preso troppo sole, privo di adeguata protezione. A qualche mese dall’operazione LTRO, i listini bancari tornato a virare decisamente verso il basso. Nell’odierna giornata UBI Banca ha fatto segnare -7,13%,  Unicredit ha perso il 5,66%, Banca Pop Emilia il 5,44%, Banca Pop Milano il 5,28%, MPS il 5,18%, Intesa il 4,64%. La nomina di Enrico Bondi  a commissario straordinario alla spending rewiev è passata totalmente inosservata mentre lo spread ha ripreso a correre attestandosi a quota 3,94%. La fiducia nel nostro paese e negli altri PIIGS tarda a manifestarsi e gli investitori preferiscono prendere posizione sui Bund. La BCE dal canto suo, temporeggia, in attesa che la politica faccia le proprie mosse. Il sistema bancario nazionale, pur pungolato, non sembra rispondere adeguatamente agli stimoli. Se in seguito al LTRO è stato evitato un Credit Crunch deflagrante, non è detto, che stante la lentezza della politica a cogliere la palla al balzo, questo rischio non si ripresenti in futuro. Le banche italiane d’altronde hanno aumentato la loro esposizione sui titoli di stato nazionali, contribuendo a stringere la cinghia attorno al credito, finendo a livello sistematico per seminare i primi protomi di  un processo di de-europeizzazione. In tutto ciò  l’economia reale ci ricorda che i consumi sono fermi, la disoccupazione sale ed il tema dominante (ben lungi dall’essere la crescita) sono i tagli. L’Europa si sta lentamente dissolvendo e l’elezioni politiche francesi rappresenteranno un crocevia importante per scrutare il futuro dell’Europa e della sua autonomia, al momento alla mercé degli umori dei mercati.

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Immagini esclusive della farfallina di Belen

Vero Titolo: Liquidità illiquida

Giovanni Floris, nel corso della puntata di Ballarò del 14 febbraio, ha lanciato un servizio inerente i prestiti concessi dall’istituto governato da Mario Draghi agli istuti di credito europei, ricordando che “l’ Europa i soldi non li chiede solo, li da anche“. Dalla visione dello stesso si è potuto dedurre come dei  489 miliardi che la BCE ha messo a disposizione delle banche commerciali (di cui 40 destinati alle sole banche italiane), solo una minima parte ha raggiunto l’economia reale. Sulla questione è intervenuto lo stesso Draghi, giustificando l’aumento repentino dei depositi delle banche europee presso la BCE assumendo che: “Nell’insieme le banche che hanno preso a prestito denaro dalla Bce non sono le stesse che stanno depositando denaro nella deposit facility della Bce”.  Dal mio punto di vista, forse superficiale, l’azione delle banche è correlata all’aumento delle loro sofferenze, che secondo stime di BankItalia a fine novembre 2011 sono aumentate del 40%. Data la congiuntura negativa, le banche commerciali (in primis quelle italiane) si dimostrano restie ad immettere liquidità nel mondo reale in quanto considerato maggiormente rischioso e non remunerativo. Pertanto anche l’irrazionale perdita alla quale vanno incontro depositando denaro ad un tasso inferiore rispetto all’interesse al quale lo hanno preso in prestito dalla BCE, assurge a carattere razionale. Tra i due mali, si sceglie quello minore.

P.S. L’immagine ed il titolo sono puramente provocatori. Sono convinto che questo sarà l’articolo con il maggior numero di visite.

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